Hacker: perchè sono importanti nella cultura del web?

La tecnologia e il suo sviluppo hanno dimostrato di poter essere incredibilmente importante non soltanto nel suo ambito e nella sua dimensione, ma anche in contesti del tutto differente dal proprio. Nello specifico, la realtà digitale ha compiuto notevoli passi da gigante nel mondo dell’economia vera e propria, come dimostrano le piattaforme di Forex e di trading online, che si possono osservare su piattaforme come www.tradingonline.me. Tra le realtà tecnologiche che si sono sviluppate non ci sono soltanto concetti astratti o siti, piattaforme e software, ma anche entità che si sviluppano e che agiscono sulla piattaforma. Un esempio? Gli hacker: se oggi si tende a confondere la realtà di hacker e cracker, parlando dei primi secondo accezioni prettamente negative, in realtà c’è tutto un processo storico – sottolineato da Manuel Castells nel suo volume Galassia Internet – che ne analizza i contenuti.

La cultura hacker secondo Manuel Castells

Guardando a quanto scritto da Manuel Castells all’interno del suo volume, si può capire come il sociologo statunitense parli di quattro culture relative all’infrastruttura sociale che è la rete Internet. La seconda cultura di riferimento è la cultura hacker, che si pone nella forma dell’antagonismo verso l’infrastruttura stessa. Se per Castells ogni cultura distruttiva permette la rigenerazione del sistema stesso, oltre che il suo ampliamento, allora quella hacker può essere identificata come la fondamentale delle culture.

La comunità hacker è composta da ricercatori qualificati che sentono le ristrettezze burocratiche del sistema comunicativo universitario, da cui Internet si è sviluppato: il movimento ha preso forma nel ’66-’67, e in dieci anni ha portato alla nascita del concetto di libertà su Internet.

Nell’analisi di Castells, l’attuazione del contesto passa anche attraverso forme oltraggiose, come lo sviluppo di trasmissioni di informazione attraverso protocolli in grado di violare tutte le stabilite dai protocolli di trasmissione (esempio fondamentale è il protocollo SMTP – Simple Mail Transfer Protocol –, che regola il moderno sistema delle email). Dalla cultura hacker sono nati i due grandi filoni dell’Open Source e del Free Software, che hanno il semplice obiettivo di rendere i sistemi di comunicazione di massa non mero dominio di singoli soggetti, ma liberi e aperti a tutti. L’Open Source (codice aperto) ha portato allo sviluppo di piattaforme alternative a quelle convenzionali, funzionando attraverso lo sviluppo di una piattaforma priva di copyright e aperta a tutti.

L’evoluzione del mondo hacker e la nascita del Free Software

La terza cultura di Internet è l’evoluzione del mondo hacker che passa attraverso i cosiddetti nerd e geek, che – benchè vengano quasi scherniti nella loro denominazione comune – hanno avuto una grande importanza perché hanno permesso un’apertura verso l’ambito della società, all’interno della quale la tecnologia è diventata molto matura.

Nerd e geek hanno portato alla nascita delle comunità, in cui sono maturati gli aspetti di comunità virtuale (quella che oggi viene definita in termini semplicistici come social network), in una riqualificazione degli spazi digitali. Questi ambienti hanno permesso, per la prima volta, l’ampliamento delle piattaforme verso una comunità non più legata soltanto ai contesti originari. Da qui, naturalmente, il concetto di Free Software, la più grande conquista del mondo hacker.

Per Free Sotfware non si intende la disponibilità gratuita delle piattaforme – essendo per sua natura chiuso ma di libera diffusione -, ma una dinamica fondamentale: il peer to peer (scambio pari-pari), le cui piattaforme sono nate alla fine degli anni ’80 e si sono sviluppate maggiormente nelle epoche successive (anche con la deriva della pirateria informatica), per l’obiettivo di scambiare grosse informazioni tra centri di ricerca. Accanto al copyright, fondamentale nel Free Software a tutela del diritto d’autore, nasce il copyleft, che stabilisce la cessione di una proprietà non per un corrispettivo economico ma per aumentare la diffusione di una conoscenza libera e globale (Common Cretive).

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